Ance & I fatti quotidiani

Oreste ristori

Ance & I fatti quotidiani


Si narra la leggenda, nel primo '900
Di un figlio di pastore che remava controvento
E che si vide in gabbia, a 17 anni
Per i sogni d'anarchia
Con la lotta ai potenti

E abbandonar l'Italia, in un cargo clandestino
Portare in Sudamerica in alto il suo pensiero
Conobbe anche l'amore con cui l'ebbe condiviso
Dando vita a una rivista dove scriver ciò che è vero

Oreste, c'è una piazza a San Paolo per te
Oreste, sapevi che un padrone buono non c'è
Oreste, La Battaglia per diffondere la verità
La giustizia la conosce già

La legge lo spingeva a peregrinare ancora
Italia, Francia e Spagna, guerra civile amara
Ancora un altro arresto
E poi rispedito a casa
L'esperienza sembra apparentemente chiusa

Ma l'animo si smuove per l'amor così lontano
Profondo e indistruttibile, messo sopra ad ogni piano
Non basta carta e inchiostro a colmare la mancanza
Le lettere inviate non eran mai abbastanza

Oreste, c'è una piazza a San Paolo per te
Oreste, sapevi che un padrone buono non c'è
Oreste, La Battaglia per diffondere la verità
La giustizia la conosce già

E un 25 luglio un'altra manifestazione
per l'inizio della fine di una dittatura atroce
Lo portarono in caserma e davanti al Comandante
Apostrofarlo "gelataio", non è cosa da innocente

Oreste, il destino è beffardo con te
Oreste, in quel dicembre del '43
Oreste, proprio quando sospiravi la tua libertà
Un fascista ti fucilerà

Oreste, c'è una piazza a San Paolo per te
Oreste, sapevi che un padrone buono non c'è
Oreste, La Battaglia per diffondere la verità
La giustizia ti ringrazierà

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